In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Rm 1,16-25   Sal 18   Lc 11,37-41


Siamo dinanzi a un vangelo sorprendente. C’era da aspettarsi l’invito a purificare l’interno e non solo l’esterno per non avere una purezza vera e non solo di facciata. Ma Gesù dice qualcosa di diverso che ci spiazza e ci apre un insegnamento molto più profondo. La purezza rituale è ben poca cosa, al Signore non interessano le mani pulite, ma le mani che sono diventate callose per le opere d’amore. L’amore concreto è l’unico linguaggio che Dio capisce veramente.