In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

1Tm 3,14-16   Sal 110   Lc 7,31-35


C’è «abbastanza luce per chi vuol vedere e abbastanza buio per chi non vuole vedere». Le parole di Pascal ci mettono dinanzi all’inevitabile presa di posizione e al necessario sforzo «interpretativo» dell’evento Gesù Cristo. Dico interpretativo nel doppio senso del termine: il primo è darsene una ragione; il secondo, inscindibile ed essenziale per il primo: metterlo in atto. Ecco, questa Sapienza radiosa rivela la sua credibilità – a noi e tramite noi – se accettiamo di diventare suoi figli, di vivere nell’irradiazione della sua luminosità. Seguire Cristo è convertirsi alla vera Sapienza.