In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla,
ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli
stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia
madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i
suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la
volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e
madre».
Es 14,21-31 Es 15
Mt 12,46-50
Da quando Dio ha sposato la
nostra natura in Cristo, non c’è una razza esclusa dalla sua grazia. Ogni essere
umano è consanguineo di Dio perché su di lui è stato versato l’amore incarnato
del Padre, Gesù Cristo. Per appartenere a Dio non bisogno più guardare al
passato, alla linea genealogica, ma al futuro, al nostro Futuro, all’Ad-veniente,
Colui che viene verso ogni uomo per realizzare la sua unione con Dio. Cosa
implica questo nel concreto? Implica che non dobbiamo lasciarci scoraggiare tanto
dall’uomo vecchio, ma aprirci continuamente alla novità di Cristo perché se uno
è in Cristo è una creatura nuova. Donaci Signore di aprirci alla tua volontà forti
della convinzione che «Il Signore combatte per noi» (I lettura) per entrare
nella terra promessa della figliolanza.