Dalla notte del carcere militare, da cui non uscirà vivo, Dietrich Bonhoeffer scrive, prima del suo ultimo Natale, questi versi di luce alla fidanzata. La docilità della fede spezza l'orgoglio della morte. Cristo è risorto. Siamo in Buone Mani. Anche quando siamo apparentemente spezzati dalla morte, siamo in realtà frantumanti per diventare il frumento di Cristo. Cristo, nostra speranza, è risorto. Oggi, il nostro A-Dio è un modo nuovo di incontro, in attesa del nuovo giorno. Non hai più bisogno di "scuole di preghiera", adesso sei preghiera, sei nella preghiera del Dio Trino  che ci chi-ama. A-Dio fratello, A-Dio amico, A-Dio Andrea. 


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Da forze buone avvolto in modo fedele e silenzioso
protetto e miracolosamente confidente
voglio queste giornate vivere con voi
ed entrare con voi nel nuovo anno.

Quello vecchio vuol tormentare ancora il nostro cuore
ancora ci opprime il duro peso dei miseri giorni:
oh, Signore, dona alle nostre anime impaurite
la salvezza, per cui ci hai creati.

E porgi tu il calice pesante, quello amaro
della sofferenza, pieno fino all’orlo estremo
e così noi lo prendiam da te, grati, senza tremare
dalla mano tua, buona e amata.

Ma certo: vuoi donarci ancora gioia,
per questo mondo e per il chiarore del suo sole
allora il passato vogliamo ripensare
e così l’intera vita nostra ti appartiene.

Oggi fa ardere calde e chiare le candele
che hai trasportato tu alla nostra oscurità;
conducici, se si può, di nuovo insieme.
È ciò che noi sappiamo: arde di luce la notte tua.

Quando su noi discende il silenzio profondo
oh, lascia che udiamo quel timbro pieno
del mondo, che invisibile s’estende intorno a noi,
di tutti i figli tuoi canto alto di lode.

Da forze buone, miracolosamente accolti,
qualunque cosa accada, attendiamo confidenti.
Dio è con noi alla sera e al mattino,

e stanne certa, in ogni nuovo giorno.

Dietrich Bonhoeffer