In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Tb 6,10-11; 7,1.9-17; 8,4-9   Sal 127   Mc 12,28-34

Non c'è un comando più grande dell'amore perché l'amore è il comando che ci introduce nella vita stessa di Dio. È sublime e riconoscente nel suo primo volto rivolto verso l'Alto. È umile e conciliante nel suo secondo volto rivolto verso il prossimo. Non conosce doveri perché ogni suo dovere è un potere. La sua necessità non piomba dall'esterno, ma sgorga dall'interno, da quell'immagine di Dio che niente e nessuno può strappare a un cuore umano per quanto possa volontariamente alienarsi nei meandri dell'odio. L'amore è il nostro stato naturale. È il volto più bello dell'uomo perché è l'impronta della sua somiglianza con Dio.