[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse
loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più
grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato.
Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto;
ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro
di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando
sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che
io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
At 13,13-25 Sal
88 Gv 13,16-20
Per accoglierti non ho bisogno di consultare le stelle o di
risolvere enigmi. Tu ti presenti in chi rispecchia la tua parola e la incarna.
E chi porta la tua parola è umile perché si presenta come te con il segno della
lavanda dei piedi, con il segno dell’umiltà che con tenerezza solleva e con
decisione purifica. Tu sei presente ovunque, ma solo il cuore puro ti può
vedere. Il tuo «sono con voi fino alla fine dei tempi» si concretizza in tante
presenze sacramentali e reali che invera – per chi con cuore obbediente si fa
accoglienza della tua discreta presenza – le parole del Salmo: «La mia fedeltà
e il mio amore saranno con lui e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte. Egli
mi invocherà: “Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza”».