Certe
volte il cammino spirituale diventa semplicemente un deserto dove non si
percepisce alcun cenno di oasi di consolazione o alcun orizzonte luminoso di
senso. Questo tempo forte dell'anno che inizia con la lettura integrale della
passione di Cristo ci ricorda che quei tempi non sono senza Dio. Lì, nel cuore
del deserto, l'Amato ci attende: «La mia anima è triste fino alla morte.
Restate qui e vegliate». Gesù ha sperimentato la profonda solitudine e in
quella dimensione dell'assenza è diventato presenza reale. Nessuno è mai solo
se non lo vuole perché anche la più terribile solitudine è ormai abitata da Colui
che ci chiama da sempre alla “comunione”.