In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Eb 2,5-12   Sal 8   Mc 1,21-28


Esiste una fede diabolica che consiste nel fare di Dio una curiosità, un sapere futile o una professione. Il maligno non solo sa che Dio esiste, sa anche che Gesù è il santo di Dio, ma invece di accogliere l’autodonazione di Dio in Cristo scappa, si rifugia nella sua chiusura. È questo il suo inferno. È questo l’inferno: l’incapacità di lasciarsi amare. L’incapacità di rispondere all’amore. La fede vera non è informazione su Dio, è conformazione a Lui. La conversione è quell’alchimia che trasforma la nostra materia prima umana nel capolavoro di figli nel Figlio. Questo è possibile soltanto se lasciamo che le fessure della nostra esistenza diventino permeabili a Dio sapendo che il vero peccato non è la debolezza ma l’autosufficienza.