In quel tempo,
[i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino,
adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino
era stato detto loro.
Tutti quelli
che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte
sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne
tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e
visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli
fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse
concepito nel grembo.
All’inizio dell’anno, la Chiesa ci mette dinanzi l’esempio della donna il
cui merito fondamentale non è stato tanto quello di partorire la Parola dal suo
grembo, quanto quello di custodirla fedelmente nel suo cuore. Ciò che colpisce
nel Vangelo di oggi è che Maria intercetta attentamente e custodisce i segnali
di Dio anche nelle sue manifestazioni più umili (i pastori). Lo Spirito soffia
dove vuole, quando vuole e tramite chi vuole. Sulle orme di questa “vergine
saggia” restiamo in ascolto, lo Sposo «sta dietro il nostro muro; guarda dalla
finestra, spia dalle inferriate».