Le martellate della Parola nei giorni che seguono il Natale spogliano la
festa di quel «falso rivestimento dolciastro che non le appartiene» (Papa
Francesco). Simeone mette in chiaro che Gesù è venuto per un giudizio. La sua
persona stessa è uno spartiacque. Gesù stesso dirà nel Vangelo di Giovanni che
l’essenza del giudizio è questa: «la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini
hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie».
La prima lettura, infatti, ci insegna che la verità di Gesù si conosce solo se
la si pratica. Verità è un nome dell’amore. Dimora in Cristo, non chi vive di
amore “telescopico”, ma chi dimora nell’amore concreto, pratico e contestualizzato,
«chi ama suo fratello» e dimora di conseguenza nella Luce.