Uno dei nostri paradossi è che, non di rado, scopriamo Dio auscultando l’anelito infinito del nostro cuore. Ma stanchi della nostra stessa grandezza tendiamo a ridurre l’Infinito ai nostri schemi, alle nostre piccolezze. Travisiamo così i gesti e i riti che devono essere vie, facendone mete. E ci fermiamo di fatto a metà strada guardando ai nostri conti e non ci rendiamo conto che abbiamo perso il meglio del viaggio, la meta dello Sguardo gioioso dell’Amato.  
La Parola ci invita a riscoprire la nostra gioia nel Signore e non nei nostri 730 spirituali. «Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore».
La buona notizia è che cercando il Signore, te lo trovi già sulle tue tracce. Proprio come il pastore che cerca la pecora smarrita come se fosse l’unica! Non calcolare perché l’Amore ha le mani bucate. Non perderti nell’eccesso dei calcoli dei tuoi meriti perdendo l’eccedenza dell’Amore che ti ha amato quand’ancora eri peccatore. «Questa è la fede, e questo è lui, / che ti cerca per ogni dove / anche quando tu ti nascondi / per non farti vedere» (A. Merini).

Circoncidi il tuo cuore con questa gioia del Vangelo. Avrai il merito di aver rallegrato il cuore di Dio!! «Cerca il Signore e la sua potenza, cerca sempre il suo volto. Ricorda le meraviglie che ha compiute in te, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca».

Fil 3,3-8   Sal 104   Lc 15,1-1